Hai mai pensato di andare a Pietroburgo con Paolo Nori?

foto di Claudio Sforza

Gogol’ maps è un viaggio a San Pietroburgo per vedere i posti della letteratura russa (la casa dove abitava Raskol’nikov, il protagonista di Delitto e castigo, il canale dove Pierre Bezuchov, in Guerra e pace, ha buttato un gendarme con un orso legato alla schiena, il giardino dove si diceva andasse a passeggio il naso protagonista del Naso di Gogol’, la casa, sul Canale Griboedov, dove abitava la cagnetta che si scriveva con la sua amica, la cagnetta di sua eccellenza, in Memorie di un pazzo, di Gogol’, la piazza dove dovevano giustiziare Dostoevskij, la casa dove è morto Puškin, la casa dove Anna Achmatova ha composto Requiem, la casa di Daniil Charms, tre delle ventuno case in cui ha abitato Dostoevskij in città, la casa di Iosif Brodskij, la casa di Sergej Dovlatov, il teatro dove c’è stata la prima del Revisore di Gogol’ e del Gabbiano di Čechov,  il museo russo, la piazza dove, nel 1825, c’è stata la prima rivoluzione russa, una banja russa, un ristorante georgiano e diverse altre cose). 

Andiamo nel posto dove, secondo Iosif Brodksij, la letteratura, negli anni venti dell’ottocento, ha cominciato a inseguire la realtà e, vent’anni dopo, l’ha raggiunta. 

Pietroburgo

Andiamo a vedere il canale nel quale Pierre Bezuchov, all’inzio di Guerra e pace, ha buttato un gendarme con un orso legato alla schiena.

Andiamo a vedere la casa dove abitava, in una soffitta dell’ultimo piano, Raskol’nikov, il protagonista di Delitto e Castigo. 

Andiamo a vedere il ponte dove hanno rubato il capotto di Akakij Akakevič, il protagonista del Cappotto di Gogol’.

Ponte Obuchov

Andiamo a vedere la casa di Daniil Charms, lo straordinario autore, tra altri pezzi straordinari, di questo pezzetto: «Quando compri un uccello, guarda se ci sono i denti o se non ci sono. Se ci sono i denti, non è un uccello».

Casa Charms

E andiamo a vedere la casa di Aleksandr Puškin, il primo, il verbo, la causa di tutto. 

Casa Puskin

E andiamo a vedere l’ultima casa in cui ha abitato Dostoevskij, dove conservano una scatola di tabacco con la scritta, a matita, della figlia, dodicenne, di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, Ljubov’: «28 gennaio 1881, oggi è morto il babbo».

E andiamo a vedere il teatro Aleksandrinskij, dove, il 19 aprile del 1836 c’è stata la prima, memorabile, del Revisore di Gogol’ e dove, il 17 ottobre del 1896 c’è stata la prima, disastrosa, del Gabbiano di Čechov.

E andiamo al Museo russo, dove non c’è l’arte occidentale, c’è solo arte russa, dalle icone al realismo socialista passando per l’avanguardia.

E andiamo nella piazza dove, nel 1825, c’è stata la prima rivoluzione russa, quella dei decabristi. 

Le illustrazioni sono di Noemi Vola.